“The Handmaid’s Tale” : la serie di fantascienza distopica
Con l’arrivo dell’autunno, tornano le serate avvolti nei plaid stile bruco, in compagnia di una bella cioccolata calda ed una serie TV da gustarsi con calma .
Ebbene sì, avete letto proprio bene.
Oggi parliamo infatti di una delle poche serie televisive che non finirete in 3 giorni (non come quella di cui avevamo parlato qui, vi ricordate?).
Il motivo è molto semplice: gli argomenti trattati sono tutt’altro che leggeri e se siete persone ansiose magari non è il caso di guardarla tutta d’un fiato.
Di cosa stiamo parlando insomma?
Ma di “The Handmaid’s Tale” ovviamente, la serie televisiva statunitense del 2017, basata sull’omonimo romanzo distopico del 1985 “Il racconto dell’ancella”, dell’autrice canadese Margaret Atwood.
Sono state girate già due stagioni, ed a maggio 2018 la serie è stata rinnovata per una terza.
Il successo riscosso è stato enorme e tra i premi vinti conta ben 9 Emmy Awards e 2 Golden Globe (mica male vero?).
Se siete curiosi, continuate a leggere per saperne di più.
La trama
Ci troviamo in un futuro non troppo lontano, in cui l’inquinamento e le malattie hanno fatto precipitare il tasso di fertilità umano, e la guerra civile ha cambiato ogni cosa.
Nella città di Gilead si istaura quindi un regime totalitario con una fortissima matrice religiosa, al cui vertice spiccano i Comandanti, uomini corrotti e bramosi di potere, che hanno confiscato alle donne ogni mezzo di sostentamento, rendendole di fatto totalmente dipendenti dagli uomini.
Alle donne è vietato leggere, lavorare, amare, scegliere.
Ci sono le Mogli dei Comandanti, donne di ceto alto ma sterili ornamenti nelle loro belle case.
E poi ci sono le altre donne (le Zie, le Marte e le Ancelle) selezionate e smistate in classi sociali in base alla loro fertilità, perché è questo il loro unico scopo: essere macchine da riproduzione.
Umiliate, maltrattate con punizioni fisiche e psicologiche, le Ancelle sono costrette a subire violenza dai Comandanti per dare loro una progenie, con un rituale agghiacciante.
Una volta partorito, lasceranno il bambino alla nuova famiglia e saranno poi spostate in una nuova casa, in un circolo infinito di disperazione e crudeltà.
La storia è raccontata dal punto di vista di una di queste donne, Difred, che una volta assegnata alla nuova famiglia, farà di tutto per riprendersi la sua vecchia vita.
Perchè vedere la serie
In un periodo storico come quello attuale, è facile pensare che la serie sia solo la classica denuncia nei confronti delle donne maltrattate.
Ebbene no.
The Handmaid’s Tale si propone infatti di farci rendere conto, di raccontare verità (forse) scomode: le donne possono essere vittime, ma anche carnefici spietati.
Gli uomini possono essere dei mostri ma anche angeli che ti tendono la mani.
Dalla serie traspare poi una vera necessità di lottare, di restare vivi, di non lasciarsi schiacciare.
Ti prendi il mio nome e la mia identità, calpesti la mia dignità di essere umano e mi umilii?
Non riuscirai a farmi mollare!
Il motto della protagonista (e punto focale della serie a mio parere) diventa proprio questo particolare “gioco di parole” in latino, una traccia nascosta lasciata da chi è venuta prima di lei: «Nolite te bastardes carborundorum».
(Non lasciare che i “bastardi” ti calpestino).
Un altro aspetto che ho apprezzato tantissimo in “The Handmaid’s Tale” è sicuramente la recitazione degli attori e la complessità dei loro personaggi.
Nel corso delle puntate li scoprirete camaleontici con mille sfaccettature e colori, capaci di cambiare davanti alle situazioni, di riuscire a sorridere anche quando la vita ti toglie tutto.
E devi essere dannatamente bravo a saper amare con gli occhi o saper incenerire qualcuno, quando la parola ti viene portata via.
Nel cast troviamo molti volti noti, come ad esempio Elisabeth Moss (Mad Men), Alexis Bledel (Una mamma per amica), Yvonne Strahovski (Dexter) e Joseph Fiennes (American Horror Story).
Conclusioni
È una serie a cui tengo molto e come succede sempre, scriverci sopra un articolo ha richiesto del tempo.
Inoltre non fare spoiler ma cercare di incuriosirvi non è mai facile, quindi spero apprezzerete anche questa volta il lavoro che c’è dietro.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e, se inizierete la serie o la conoscete già vi aspetto nella sezione commenti qui sul blog, ma anche sulla pagina Facebook o Instagram dedicate, per scambiare quattro chiacchiere a riguardo.
Prima che inizi la nuova stagione di “The Handmaid’s Tale” avete un bel po’ di tempo, quindi forza, rimettervi in pari con queste prime due.
Intanto vi lascio qui sotto il trailer della prima stagione, per poter dare un’occhiata più da vicino.
N.B.
Solo pochi giorni fa (il 4 ottobre 2018) alcune attiviste del gruppo “Non una di meno” hanno protestato nell’aula del consiglio comunale di Verona, indossando proprio gli abiti delle “ancelle” della serie televisiva “The Handmaid’s Tale”.
Il motivo?
Il consiglio comunale aveva appena approvato a larga maggioranza, una mozione con cui ha avviato il finanziamento di associazioni cattoliche a scopo di lucro, che hanno l’obiettivo di promuovere iniziative contro l’aborto.
Siamo sicuri che lo scenario descritto nella serie sia davvero così lontano dalla realtà?
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